venerdì 15 novembre 2013

Questo articolo è libero di scegliere cosa sia per lui la libertà

“L'uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.”, scrive Erich Fromm  nel 1980.

La libertà (dal latino “libere” ossia far piacere, aggradare) è il lusso di chi fa ciò che gli piace; l'uomo libero, per gli antichi, è solo colui che non è sottoposto ad alcun padrone.
[…] Voi potete soltanto essere liberi quando perfino il desiderio di cercare la libertà diviene per voi una bardatura, e quando voi cessate di parlare di libertà come di un traguardo e di un compimento”, scrive invece Khalil Gibran ne “Il Profeta”: la libertà, quindi, non deve essere intesa come valore da compiere come scopo delle nostre azioni.
La libertà è intrinseca alle nostre azioni ed è il frutto di noi stessi.
La libertà è avere il coraggio di urlare la propria opinione, è essere sé stessi nonostante la società delle apparenze sia il mondo in cui oggi viviamo; la libertà è scegliere con la propria testa senza che nessuno scelga per noi.
Libero è colui che è consapevole di sé stesso e che si mette in gioco stigmatizzando la propria persona.
Liberi sono coloro che ballano la danza più bella del mondo che è la vita, e che si disinteressano del giudizio altrui.

La libertà è l'elemento fondamentale della nostra vita: senza essa, l'uomo non è tale.
“Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?” 
(Erich Fromm, “L'arte di amare”, 1956).

A volte, però, decidiamo di diventare prigionieri. Diventiamo abitudinari.
Consideriamo che tutto ciò che ci circonda sia scontato, non ci chiediamo mai nulla.
A volte la prigionia diventa il rifugio perfetto per nascondersi dalla vita e dalla libertà.
La prigionia diventa l'alter ego della libertà, e noi preferiamo la strada più facile, quella in discesa.
Libertà significa faticare, e scegliere la strada in salita, la più difficile.

La Libertà, però, è lenta.
Va con molta calma, e sfida l'uomo ad avere pazienza ma, soprattutto, speranza, perché i suoi risultati non sono immediati.
La libertà è un piccolo bruco, che, prima o poi, diventerà farfalla.

La libertà è effimera. Perché allora faticare per ottenere un secondo di felicità?
Perché quel secondo di felicità vale più di anni intrisi nella banale serenità prigioniera.
La libertà, la vera libertà, cioè la totale emancipazione dell'uomo, è così fugace, così difficile da raggiungere che a molti è sembrata solo un'invenzione dell'uomo per aspirare a qualcosa di diverso.
“Libertà: uno dei beni più preziosi dell'immaginazione”, scrive infatti Ambrose Bierce nel “Dizionario del diavolo” (1911).

Ma la libertà esiste.
La sua esistenza scalda i nostri cuori, e ne rafforza le radici.

La libertà è la forza che permette il raggiungimento della fine.
La libertà è ciò che permette all'uomo di crescere: è vivere.

Claudia Marin

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