venerdì 15 novembre 2013

Sostiene Pereira

Il libro che secondo me rappresenta di più l’ideale di libertà è “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, anche se in questo caso si parla di opinioni politiche.
Pereira è il direttore della sezione culturale del giornale locale portoghese “Il Lisboa”, è un uomo comune e tranquillo, senza particolari opinioni politiche, ma  un giorno alla sua porta si presenta Monteiro Rossi, uno studente italiano pieno di aspettativa, a cui Pereira assegna il compito di scrivere i necrologi per gli autori letterari deceduti.
Già dall’inizio del suo incarico, Pereira non è contento del lavoro del suo dipendente, il quale scrive solo necrologi per autori attivisti e politicamente schierati.
Pereira non vuole problemi, specialmente dato il periodo di dittatura che si sta vivendo in Portogallo, ma Monteiro sembra invece molto convinto delle sue idee e rischia continuamente la vita, frequentando gruppi di rivoluzionari.
Dopo un paio di mesi Monteiro sparisce e ricompare a settimane alterne, quindi Pereira inizia a capire che c’è qualcosa che turba il ragazzo, ma per evitare di finire in situazioni spiacevoli non interviene in alcun modo.
Una sera Monteiro si presenta a casa di Pereira in preda al panico, e quest’ultimo gli permette di rimanere a dormire a casa sua, ma all’improvviso bussano alla porta due loschi individui che dichiarano di essere poliziotti che interrogano Monteiro e lo uccidono.
La mattina successiva a questo evento, Pereira scrive un necrologio per Monteiro Rossi accompagnato da una lettera di denuncia esplicita nei confronti del governo e scappa dal Portogallo.

Il libro è ambientato nel 1938, durante la dittatura di Salazar, un periodo in cui la libertà non era proprio all’ordine del giorno.

Elena Lucia Valle

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