Tutti quegli studenti, che oggi si sono sbattuti
altamente del giorno del lutto nazionale per tutte le vittime di Lampedusa, e
che hanno addirittura avuta la faccia tosta di lamentarsi del minuto di
silenzio, non meritano soltanto di provare con la propria pelle la tragedia
della carestia e gli orrori della guerra civile, ma anche di essere costretti a
lasciare la propria patria, capitare in mano ai trafficanti e agli scafisti
mafiosi, per poi perire in balìa della gelida burrasca,
nella paura ineffabile. Maledetti.
Quanti dei vostri antenati hanno dovuto lasciare la
propria patria per cercare fortuna altrove? Proprio all'inizio del 1900, la
popolazione italiana crebbe notevolmente di numero grazie alle migliori
condizioni di vita; tuttavia la politica
protezionistica di Giolitti, che favoriva lo sviluppo nell’industria, mise in
gravi difficoltà l’agricoltura. L’aumento demografico e la
crisi dell’agricoltura provocarono così una forte emigrazione non solo dal
Mezzogiorno ma anche dal Veneto e dal Friuli. Venezuela, Argentina, USA,
Australia, Canada, Francia, Belgio, Svizzera rappresentavano la speranza per
gli emigranti, che, una volta arrivati a destinazione, subirono condizioni lavorative
drammatiche, traendone esperienze molto dolorose; per non parlare del secondo dopoguerra in cui
1.600.000 italiani lasciarono il paese. Quanti meridionali poi vennero qua al nord
per poi leggere il cartello appeso alle porte delle case: “QUA NON SI AFFITTA
AI TERRONI!”?
Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita
memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis (Cicerone, De Oratore)- La Storia è la testimone vera dei tempi, la luce
della verità, la vita della memoria, la maestra di vita, la messaggera
dell’antichità.
Ma voi continuate a non comprendere! Avete sviluppato questa capacità mostruosa
di velare il vostro odio “razziale” (di razza ce n’é soltanto una: quella
umana) dietro delle banalità.
“Loro sono puzzolenti, sporchi e portano soltanto malattie”, mentre tutti gli studi più recenti ed accreditati confermano che non esistono diversità a livello di distribuzione delle ghiandole sudoripare e sebacee su base etnica, ma su base climatica. In parole povere, tutti noi siamo uguali. Diversi sono coloro che svelano tramite olfatto i loro tristi preconcetti. Per quanto riguarda la sporcizia, la “cultura” all’igiene personale non riguarda per niente un’intera etnia, bensì interessa l’individuo in sé. Chi di voi non puzza dopo ore ed ore di lavoro fisico? Non ditemi che non avete compagni di classe che cambiano vestiario solo una volta alla settimana, che vengono a scuola con i capelli unti e l’alito pesante! Non é forse vero che l’abitudine di mangiare le unghie sia forma di sporcizia? I paesi poveri non sono più sporchi dei paesi ricchi: forse sarebbe più giusto affermare il contrario, dato che il profumo genuino della purità viene emanato soltanto dall'anima nobile, candida. Gli immigrati portano malattie? Ma non erano stati proprio gli occidentali, i “conquistadores”, a sterminare poco più di 27 milioni della popolazione precolombiana con i batteri e microbi (vaiolo, morbillo, influenza, tifo) poco dopo la scoperta delle Americhe?
“Loro sono puzzolenti, sporchi e portano soltanto malattie”, mentre tutti gli studi più recenti ed accreditati confermano che non esistono diversità a livello di distribuzione delle ghiandole sudoripare e sebacee su base etnica, ma su base climatica. In parole povere, tutti noi siamo uguali. Diversi sono coloro che svelano tramite olfatto i loro tristi preconcetti. Per quanto riguarda la sporcizia, la “cultura” all’igiene personale non riguarda per niente un’intera etnia, bensì interessa l’individuo in sé. Chi di voi non puzza dopo ore ed ore di lavoro fisico? Non ditemi che non avete compagni di classe che cambiano vestiario solo una volta alla settimana, che vengono a scuola con i capelli unti e l’alito pesante! Non é forse vero che l’abitudine di mangiare le unghie sia forma di sporcizia? I paesi poveri non sono più sporchi dei paesi ricchi: forse sarebbe più giusto affermare il contrario, dato che il profumo genuino della purità viene emanato soltanto dall'anima nobile, candida. Gli immigrati portano malattie? Ma non erano stati proprio gli occidentali, i “conquistadores”, a sterminare poco più di 27 milioni della popolazione precolombiana con i batteri e microbi (vaiolo, morbillo, influenza, tifo) poco dopo la scoperta delle Americhe?
“Non c’è lavoro per noi italiani...”, dicono certi studenti mentre
giocano con il loro nuovissimo I-Phone5: come se si potesse chiamare “lavoro”
stare con la schiena piegata in avanti a raccogliere patate, insalate e pomodori
in distese di campi coltivati sotto il sole, dall'alba fino al tramonto, solo
per 20 euro giornalieri ; come se si potesse chiamare “lavoro” appendere su
tutti e due gli avambracci, e tutte e due le spalle, borse di quantità infinita, non tenendo conto
del sacco colmo sulla schiena , per poi venderne soltanto una al giorno, sempre
se si é fortunato, poiché essere etichettato come “vucumprà” comporta fuga
continua dalle autorità italiane, le stesse che l’avevano salvato; comporta il
sacrificio della propria reputazione, dal momento che il persuadere allo scopo
di vendere diventa una vera e propria implorazione per avere qualche soldo da
spendere solo per il mangiare (l’acqua la beve ovviamente dalla fontana per
spendere il meno possibile); una piccola percentuale del guadagno viene spedita
alla sua famiglia che se ne sta lì nell'Inferno terrestre, mentre la maggior
parte del guadagno viene versato al padrone, l’Innominato, l’Intangibile. Affermate che non c’è lavoro, ma intanto siete
i primi a fottervene del potere dell’educazione, preferendo immergervi nella
melma putrida dell’ignoranza. Proprio voi vi lamentate, voi che non avete altro
in bocca che i viaggi mentali che vorreste fare all'estero: a New York, a
Londra, a Parigi, a Canada, nella terra
incontaminata dell’ Australia, in tutti quei posti bellissimi comprendenti
tutti i paesi possibili; viaggi mentali seguiti dai sogni del tipo: “Darei
tutto e di più pur di fare l’Università, e magari anche di lavorare, di mettere
sù famiglia lì.”, oppure “Magari prendere un biglietto di sola andata e ciaooo
Italia!”, come se tutti quei paesi non smetteranno, prima o poi, di avere posti
per voi; come se foste più “autorizzati” perché siete in grado di prenotare voli
tramite agenzie, di trovare alloggi online, e prendere un aereo. Non dubitate
minimamente che tutte quelle persone disperate l’avrebbero fatto se ne avessero
avuta la possibilità?
“Loro non fanno altro che delinquere! Dovrebbero tornare nei loro
paesi!”, voi esclamate a squarciagola, senza considerare il fatto che la
delinquenza dipende minimamente dalla condizione sociale in cui una persona vive.
Commettere atti criminali fa parte dell’essenza dell’uomo e non di una certa
“razza”, come dite voi. Gli italiani che uccidono le proprie mogli sono forse
meno rei di tutti quegli stranieri accusati di stupro? I parlamentari
nullafacenti nei confronti delle esigenze dello Stato e coloro che evadono il
fisco sono forse meno ladri di certi rumeni ed albanesi che voi incolpate tanto,
come se loro fossero gli unici a rubare in questo mondo? L’etica di Socrate
afferma che <<nessuno pecca volontariamente; chi fa il male, lo fa per
ignoranza del bene>>. Io penso che l’educazione, l’idea del “giusto” e la determinazione di e
nel fare il bene siano trascendenti rispetto all'istruzione che un uomo ha
potuto ricevere. Penso che i valori di una persona siano intrinseci alla famiglia,
la sua vera prima scuola. E allora su quella nave naufragata, quanti bambini sarebbero
potuti diventare valorosi, che avrebbero potuto dare orgoglio all'Italia?
Certo, anche tanti criminali. Proprio come ci sono i bravi italiani, ed altri
italiani che, invece, scelgono di delinquere.
L’antipatia, provocata da un’ ingiustizia subita, verso una persona di
una certa provenienza non deve mai oscurare i vostri occhi. Hai mai odiato
tutta la popolazione italiana perché un italiano ti ha fatto torto? Solo voi
siete gli unici responsabili della persona che siete oggi. Non c’è nessun altro
da biasimare che voi stessi. La sola consapevolezza del fatto che
l’eterogeneità dei popoli sia un tesoro
da preservare basterebbe già a fermare il razzismo, poiché é proprio per merito di questa eterogeneità che l’uomo
conosce non solo gli altri, ma soprattutto sé stesso. La generalizzazione è figlia dell’ ignoranza, il razzismo é fratello della generalizzazione, dunque il
figlio della stessa madre.
Voi vi siete lamentati del minuto di silenzio, mentre, nonostante la
paura di non poter più svegliarsi l’indomani, nonostante il bagno nero di
sangue che si trova costretto ogni giorno a testimoniare con i propri occhi
innocenti, nonostante i giorni interminabili di navigazione al mare aperto
verso le lontane rive promesse dall'illusione, ci sono persone che tirano
avanti sudando sangue, senza lacrime, perché quelle le hanno già versate tutte,
non ne hanno più. Loro, secondo me, dovrebbero sputarvi in faccia, uno ad uno;
ma non preoccupatevi, loro non lo farebbero mai, perché loro sono molto più
educati di me; loro sono degli eroi, e senza dubbio sono molto più nobili di
tutti voi messi insieme.
Purtroppo questa volta vi é andata bene. Più di 360 naufragi sono
morti. Io non vi avrei chiesto solo un minuto di silenzio, ma una vita intera.
Jerome Daysa Jerusalem
Bravo!!
RispondiEliminaParole sante! Un testo da testata nazionale!
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