Vi siete mai chiesti come faccia
la musica a portarci verso mondi segreti e fantastici? Se la vostra risposta è
negativa o se non vi siete mai posto questa domanda, carissimo lettore, questo
breve articolo cercherà di farvi un po' di chiarezza tra le idee che già vi
frullano in testa.
Per spiegarti le dinamiche non
servono dimostrazioni scientifiche, ma basta lasciarsi trasportare dal film che
vi presenterò e seguire qualche piccolo consiglio che vi darò. La pellicola in
questione è una commedia drammatica di Tornatore che narra le vicende di
Novecento, protagonista in “La leggenda del pianista sull'oceano” (in lingua
“The Legend of Nineteen hundred”).
La trama è semplice: viene
narrata la vita di Novecento, sotto forma di flashback che commentano i ricordi
di un amico del pianista, Max. Il tutto inizia a bordo del transatlantico
Virginia, quando un macchinista trova un neonato. Lo cresce come un figlio. Il
bambino è un orecchio assoluto e con il tempo impara a suonare il pianoforte
divinamente. Grazie al suo talento entra a far parte della banda jazz che anima
le serate nella sala da ballo. Novecento non scende mai a terra, la sua vita
svolge solo sulla nave. Ormai cresciuto, Novecento stringe una forte amicizia
con Max, un trombettista arrivato sulla nave grazie al suo talento, che
cercherà invano di far scendere il pianista dal transatlantico. La storia si
snoda accompagnata dalle ritmiche melodie dello Swing-swing con pizzichi di un
nuovo jazz che stava covando in quelli anni: il bebop. A questo proposito
voglio ricordare la celeberrima sfida tra Novecento e Ferdinand “Jolly Roll” Morton, nella quale i due pianisti sono
chiamati a difendere la propria fama. Il film è pieno di momenti divertenti, drammatici
o romantici descritti da un insieme di immagine, musica e dialoghi
straordinario.
Probabilmente in tutto questo vi starete chiedendo perché questo articolo non è stato inserito nel settore “Onda libera” visto che non ho mai fatto riferimento al tema fondamentale di questo numero. In questo film uno dei temi trattati è la libertà. Novecento mostra una spiccata voglia di essere libero dalle regole della nave, suonando a qualsiasi ora o non rispettando il capitano e nascondendosi dalla polizia. Questa libertà, però, è solo la premessa di una libertà ben più grande: la libertà dello spirito che solo l'arte è in grado di fornire. La musica riesce a spezzare anche le catene più resistenti ed a far viaggiare la fantasia in posti fantastici e lontanissimi. Nel film un chiaro riferimento a quanto ho appena affermato si trova in una delle scene più famose del film: Novecento, durante una tempesta, si siede davanti al pianoforte della sala da ballo e, dopo aver allentato i freni delle ruote, suona ruotando con il suo strumento intorno alla sala avvolto dalla sua stessa musica. L'abilità di Tornatore in queste riprese è grande poiché riesce a dare la sensazione di libertà e di spensieratezza di Novecento e di Max. Quella scena è anche un modo per rilevare la velocità con cui la musica è in grado di prenderti, portarti in spazi infiniti, su altri pianeti in un batter d'occhio.
Il perché le note che sentiamo
tolgano tutti i nostri pensieri è semplice, la musica è emozioni allo stato
puro colte a suo tempo dal compositore e che ognuno di noi percepisce in
maniera diversa. Forse vi starete chiedendo perché parlare di questa libertà.
Mi spiegherò subito. Ormai siamo a scuola da più di un mese e probabilmente
molti di noi hanno perso quella “carica” di inizio anno, i buoni propositi, i
primi voti arrivano e si inizia a sentire la fatica dello studio quotidiano. La
musica secondo me è capace di far dimenticare per un po' le cose negative delle
giornate e di distrarre. Con questo non voglio dire che bisogna scappare dalla
realtà e rinchiudersi nel mondo della musica, ma che la musica possa aiutare ad
affrontare con un sorriso una giornata con tutti i suoi momenti belli o brutti.
Prendete, allora, il vostro brano o album preferito, lasciatevi liberare dalle
catene per imbarcarvi sul Virginia e godetevi questa straordinaria e
potentissima libertà che le note portano. Forse affronterete meglio i momenti
difficili perché vi sembreranno meno pesanti.
Paolo Ascia
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