mercoledì 18 dicembre 2013

Catfish, pompieri, marrone, Socrate

Risposte alla domanda:"Cos'è per te il coraggio?"

Come avete notato dal sottotitolo, ho chiesto in giro cosa pensino le persone del coraggio. L'ho fatto perché, quando mi si dice coraggio, non riesco ad associarci nessun comportamento specifico. Come posso io sapere, per esempio, se il coraggio sia mantenere il lato creativo di se stessi in questa società che vuole l'efficienza oppure se sia più coraggioso trovare un posto all'interno di questa società?
Coraggioso è chi ripara i cocci dopo una sconfitta o chi affronta l'ignoto creandosi una nuova vita?
Oppure ancora, il coraggio di una persona comune che ogni giorno affronta la vita nel suo lato più banale e inappagante si può paragonare con il coraggio che serve nelle eclatanti gesta degli eroi?
Oltre a questo relativismo concettuale, un altro motivo per cui non riesco ad associare niente al coraggio lo si potrebbe cercare nella poesia "Lentamente muore" di Martha Medeiros, erroneamente attribuita a Pablo Neruda:

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità."

Questa poesia è un chiaro esempio di cosa voglia dire vivere coraggiosamente. Non so mica se lo faccio.

Lidia Stamati

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