Avevo cinque anni quando mio padre disegnò uno scafandro e mi mostrò come riprodurlo. Perché uno scafandro? Probabilmente era l'influenza di “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne. Ma io sono rimasto colpito perché questo scafandro sembrava l'armatura di un cavaliere della tavola rotonda; era un guerriero del mare.
Ho voluto che Corto fosse un
marinaio perché questo offre molte possibili avventure. Un marinaio è molto più
libero di un aviatore. Un marinaio ha un lato romantico. L'anello che Corto
porta all'orecchio sinistro significa che fa parte della marina mercantile. Per
me Corto è l'Ulisse di Omero.
Con queste parole di Hugo Pratt
introduco il personaggio di Corto Maltese, non saprei trovarne di migliori.
Una ballata del
mare salato. Successivamente vennero pubblicate molte altre storie di lui
e, a partire dagli anni settanta, alcune di esse vennero animate per il grande
schermo. L'ultima realizzazione, dalla quale sono tratti gli episodi che presenterò,
risale al 2002. In questa opera sono stati disegnati sette film, che vanno
dall'episodio unico alla raccolta di più cortometraggi.
Maltese fece la sua prima comparsa nel 1967 nella saga de Una ballata del mare salato. Successivamente vennero pubblicate molte altre storie di lui e, a partire dagli anni settanta, alcune di esse vennero animate per il grande schermo. L'ultima realizzazione, dalla quale sono tratti gli episodi che presenterò, risale al 2002. In questa opera sono stati disegnati sette film, che vanno dall'episodio unico alla raccolta di più cortometraggi.
Maltese fece la sua prima comparsa nel 1967 nella saga de Una ballata del mare salato. Successivamente vennero pubblicate molte altre storie di lui e, a partire dagli anni settanta, alcune di esse vennero animate per il grande schermo. L'ultima realizzazione, dalla quale sono tratti gli episodi che presenterò, risale al 2002. In questa opera sono stati disegnati sette film, che vanno dall'episodio unico alla raccolta di più cortometraggi.
Fatta questa doverosa
introduzione, caliamoci nel vivo dell'argomento. I due episodi sui quali
articolerò questo pezzo sono Il Tesoro del Montenegro e Sogno di un mattino di mezzo
inverno tratti da Sotto la bandiera dell'oro. Entrambi si svolgono durante la prima guerra mondiale. Il primo è
ambientato sul confine italo-austriaco e vede Corto Maltese impegnato nel
recupero dell'oro di Montenegro. Il secondo, invece, si svolge in Inghilterra, e
alterna scene in cui personaggi delle fiabe inglesi si riuniscono a Stonehenge,
a scene in riva al mare, dove il nostro protagonista salva un fortino da un'imboscata
tedesca. A tutta prima il cartone animato può sembrare realizzato con poca cura
nel riprodurre il movimento di macchine ed aeroplani; tuttavia bisogna
riconoscere che i disegni sono vere opere d'arte e le colonne sonore sono tali
da potenziare le atmosfere e le situazioni rappresentate nei disegni. In
conclusione, se dovessi dare un giudizio sul film non negherei quattro stelle
abbondanti.
In
entrambi i filmati il coraggio ha un ruolo fondamentale. In Il Tesoro del
Montenegro questa virtù è necessaria a tutti i membri della spedizione per
infiltrarsi in una zona di guerra e perseguire il loro obiettivo. Ma, chiediamoci
pure, che coraggio è quello finalizzato ai propri interessi a danno degli
altri? È sempre lo stesso coraggio che ci spinge ad aiutare il prossimo, a fare
azioni esemplari o ad opporci a qualcuno. Ma cosa allora qui ci indigna? Perché
prendiamo le distanze da quei mercenari? Perché siamo portati a giudicare il
loro operato sbagliato? In fin dei conti, calandoci in questi personaggi ci si
rende conto che, dal loro punto di vista, sono dalla parte del giusto: stanno
svolgendo un lavoro commissionato loro e pagato abbondantemente.
Il
secondo breve filmato che vi propongo, vede Corto Maltese spinto a fare un atto
eroico per l'Inghilterra. Il personaggio è sempre mosso dal coraggio, ma non sembra
essere spinto da una propria volontà per un ideale. Maltese, infatti, non
sembra coinvolto dalle sue gesta. La domanda che viene da porsi, quindi, è come
mai questo marinaio non sia toccato dal suo stesso eroismo. Forse è
inconsapevole d'essere un eroe? Forse la sua malinconia ha preso il sopravvento
e sovrasta tutte le altre emozioni? Tutte queste sono ipotesi plausibili, ma
vedendo questi disegni viene da chiedersi che cosa sia il coraggio. È una virtù
spregevole, perché può portare ad azioni deplorevoli? È una virtù che ci viene
conferita da personaggi mitici che ci seguono come il corvo di Sogno di un
mattino di mezzo inverno e della quale non ci rendiamo conto? Del coraggio Hugo
Pratt sembra avere una visione pessimistica, che, secondo me, va letta come uno
stimolo a ragionare sul coraggio, su come questo si manifesta e sul fatto che esso
sia positivo o no. Ognuno può trarre le proprie conclusioni, ma ricordiamoci
che il coraggio può dare luogo anche ad azioni esemplari, delle quali possiamo
essere coscienti.
Paolo Ascia
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